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Domanda dalla community
Come fate ad essere sicuri che la vostra lana provenga da animali che vengono trattati umanamente?”
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Quali provvedimenti prendete per assicurare un equilibrio tra la necessità di pascoli adeguati per le pecore e quella di proteggere l’ecosistema naturale di ogni regione?”
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Che razze di cane da pastore impiegate nei vostri allevamenti?”
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Mi piacerebbe molto sapere chi realizza i prodotti icebreaker. In che condizioni lavorano? Vengono retribuiti dignitosamente? Sono tutti adulti? Cosa fa icebreaker per assicurarsene?
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Pensate che un giorno potremo seguire il percorso di un capo da allevamento ad indumento finito? Sarebbe bello vedere da dove proviene la lana di un prodotto acquistato e le fabbriche che contribuiscono alla sua produzione.”
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Cosa cambierà nella vostra cultura interna adesso che icebreaker non è più una compagnia di proprietà neozelandese?”
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Sarah,
Auckland
Il rapporto va benissimo, ma perché producete in Cina piuttosto che in Nuova Zelanda?”
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Joost,
Amsterdam
Amo icebreaker e so che voi amate la natura, ma cosa fate concretamente per proteggere l’ambiente?”
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Quali sono i principali valori della vostra azienda?”
“Ad icebreaker esploriamo il rapporto tra persone e natura. La Natura è il nostro eroe. Il nostro scopo è quello di offrire ai nostri clienti un’alternativa naturale ai tessuti sintetici e di guidare l’industria dell’abbigliamento per il tempo libero verso soluzioni sostenibili. I nostri tre principi guida sono adattamento (la capacità di adattarsi ad un ambiente in costante cambiamento), simbiosi (esseri viventi che collaborano per trarre reciproco vantaggio) e sostenibilità. Puoi trovare altre informazioni sui nostri valori e i nostri principi qui.
Domanda dalla community
Come fate ad essere sicuri che la vostra lana provenga da animali che vengono trattati umanamente?”
Siamo impegnanti a lavorare in stretta collaborazione con i nostri allevatori di pecore merino: in alcuni casi questi rapporti sono ventennali. Per questo siamo certi di lavorare con alcuni dei migliori allevatori di pecore merino del mondo. Allevatori che condividono i nostri valori per produrre fibre di lana merino in maniera etica e sostenibile. icebreaker si approvvigiona tramite il programma di certificazione per allevatori ZQ Questo programma è stato sviluppato per dare ai clienti la certezza che qualità del prodotto, condizioni e benessere degli animali, valori ambientali, economici e sociali sono affrontati concretamente, e offre ulteriori garanzie tramite un processo di controllo delle fattorie esterno e indipendente. Gli allevatori di icebreaker sono vincolati da un rigido codice di benessere animale, che si applica anche ai cani da pastore che lavorano negli allevamenti.
Domanda dalla community
Quali provvedimenti prendete per assicurare un equilibrio tra la necessità di pascoli adeguati per le pecore e quella di proteggere l’ecosistema naturale di ogni regione?”
“Acquistiamo lana di provenienza etica attraverso il programma di certificazione ZQ, che ispeziona in modo in dipendente e disciplina la migliore pratica di sostenibilità ambientale. Le pecore brucano in alcuni dei pascoli più belli e remoti del mondo e pascolano liberamente tutto l’anno. Ogni fattoria è geograficamente diversa e si trova all’interno di un più ampio ecosistema regionale, per questo il nostro approccio alla gestione ambientale è individuale. Ognuno dei nostri allevatori deve completare ed attenersi ad un piano di difesa ambientale, incentrato sulla protezione del proprio territorio. Generazioni passate hanno trasmesso a molti allevatori le conoscenze necessarie per proteggere i sistemi ambientali specifici dei terreni che gestiscono. Inoltre, la terra è tutelata da regolamenti locali, che disciplinano la gestione di terra, acqua e risorse naturali.
Domanda dalla community
Che razze di cane da pastore impiegate nei vostri allevamenti?”
In genere i cani impiegati nelle fattorie neozelandesi sono di due tipi, Huntaway e Heading. Gli Huntaway sono una razza di cane neozelandese usata per mansioni generiche di gestione delle pecore, incluso facilitare l’entrata e l’uscita del gregge dalla stazione di tosatura durante il periodo preposto. L’altra razza è nota come Heading dog. Incrociati con il Border Collie, questi cani si posizionano intorno alle pecore per farle muovere in determinate direzioni. La Nuova Zelanda non ha predatori volpi o lupi, perciò non usiamo i nostri cani da pastore per “proteggere” le nostre pecore, ma solo per radunarle e spostarle.
Domanda dalla community
Mi piacerebbe molto sapere chi realizza i prodotti icebreaker. In che condizioni lavorano? Vengono retribuiti dignitosamente? Sono tutti adulti? Cosa fa icebreaker per assicurarsene?
“Ottime domande, su una questione che ci sta molto a cuore. I nostri sistemi di produzione sono gestiti in maniera estremamente scrupolosa. Un robusto processo di inserimento in organico aziendale dei nuovi fornitori e l’impiego di controlli etici indipendenti prima di cominciare a collaborare con un nuovo fornitore è parte del nostro approccio rigoroso. Tutti i nostri fornitori devono sottoscrivere il nostro Codice di condotta per la catena logistica, che delinea la nostra politica sui diritti umani e si basa sulla Dichiarazione dei principi fondamentali e dei diritti sul lavoro dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO - International Labor Organization) Se ti interessa saperne di più abbiamo descritto dettagliatamente il nostro approccio nel nostro Primo Rapporto sulla trasparenza 2017, che può essere scaricato dal nostro sito web.
Domanda dalla community
Pensate che un giorno potremo seguire il percorso di un capo da allevamento ad indumento finito? Sarebbe bello vedere da dove proviene la lana di un prodotto acquistato e le fabbriche che contribuiscono alla sua produzione.”
“Al momento siamo in grado di rintracciare la fonte di tutti i componenti di un nostro prodotto ad ogni stadio della nostra catena logistica, dalla fibra fino alle rifiniture sartoriali. Ogni fase della produzione ha una serie specifica di controlli di qualità e conformità. Tuttavia, collegare un particolare indumento ad un allevamento specifico non è semplice perché durante le fasi di produzione di nastri di lana, la nostra fibra, che proviene da diversi allevamenti, è mischiata molte volte durante il processo di pulizia, cardatura e pettinatura, in modo da ottenere un livello omogeneo e consistente di qualità, aspetto e prestazione.
Domanda dalla community
Cosa cambierà nella vostra cultura interna adesso che icebreaker non è più un’azienda di proprietà neozelandese?”
“Nell’aprile del 2018 VF Corporation ha acquistato icebreaker perché crede nel nostro prodotto e nel nostro ethos. La nostra collaborazione con VF ci consente di accedere alla più vasta piattaforma del mondo per raccontare la nostra storia, per inserirci in nuovi mercati e raggiungere nuovi consumatori velocemente. Questa opportunità capita una volta nella vita; e rappresenta la possibilità per il nostro marchio e i nostri fornitori di lana merino di presentare a nuovi consumatori i benefici della lana merino equo-solidale e sostenibile. Le fondamenta di icebreaker sono sempre state sostenibilità e rintracciabilità. Vogliamo essere leader globali di trasparenza e ispirare altre aziende a fare lo stessa cosa. Continueremo a cercare opportunità di impegno e collaborazione con VF Corporation in particolare e con il settore in generale.
Sarah, Auckland
IL RAPPORTO VA BENISSIMO, MA PERCHÈ PRODUCETE IN CINA PIUTTOSTO CHE IN NUOVA ZELANDA?”
Jeremy Moon, Fondatore
“Il rapporto va benissimo, ma perché producete in Cina piuttosto che in Nuova Zelanda?” Beh, all’inizio producevamo in Nuova Zelanda, ma noi siamo un marchio globale e l’industria manifatturiera qui è davvero piccola. In effetti noi non siamo un’azienda di abbigliamento; siamo bravissimi a produrre le fibre. Così nel 2002 sono andato alla ricerca del posto migliore per confezionare i nostri capi. Cercavamo la tecnologia più pulita e i partner più innovativi. Ho girato tutto il mondo. Ho attraversato l’America del Nord, diverse parti d’Europa e diverse parti dell’Asia e, a dire il vero, tutta la migliore tecnologia si trovava in Cina. Perciò, pensando alla nostra catena logistica, mi sono detto, c’è un’azienda francese con sede in Cina, un’azienda tedesca con sede in Cina, una joint venture nippo-cinese con sede in Cina. Assomiglia più alle Nazione Unite. E quello che ho imparato è che non conta dove, ma come sono fatte le cose. È per questo che i nostri partner sono fidati e di lungo termine. Tutta l’incredibile tecnologia che abbiamo svelato, o i nuovi impieghi della lana merino, sono i risultati diretti di quella scelta. Perciò ne sono davvero orgoglioso, è stata una scelta difficile ma continuo a crederci.
Erin, Christchurch
PERCHÈ ICEBREAKER FA USO DI ALCUNE FIBRE SINTETICHE?”
Jeremy Moon, Fondatore
“Perché icebreaker fa uso di alcune fibre sintetiche?” Sì, un po’ un compromesso, vero? La cosa più importante per noi è la prestazione naturale, ma alcuni dei nostri tessuti, per esempio quelli del nostro abbigliamento intimo, contengono un po’ di lycra. Personalmente considero i sintetici solo come un elemento strutturale, come uno scheletro, e li usiamo solo per cercare di dare risalto alle qualità naturali della lana merino. Per esempio, questa T-shirt ha un filamento finissimo di nylon attorno al quale avvolgiamo la lana merino. Ciò significa che posso ottenere tutti i benefici della lana merino al contatto con la mia pelle, sul mio corpo, ma il motivo per cui l’avvolgiamo è perché adesso è tre volte più robusta di prima. È un piccolo compromesso, giusto? È meno pura, ma durerà tre volte tanto. Quindi, rianalizziamo i nostri indumenti e pensiamo, “Ok, possiamo migliorarli aggiungendo un po’ di fibra sintetica, e poi usare alcuni dei nostri tessuti più leggeri per alcuni dei nostri capi d’abbigliamento?” Ecco, se dobbiamo fare questi piccoli compromessi per realizzare i tessuti migliori, per noi va bene.
Joost, Amsterdam
AMO ICEBREAKER E SO CHE VOI AMATE LA NATURA, MA COSA FATE CONCRETAMENTE PER PROTEGGERE L’AMBIENTE?
Jeremy Moon, Fondatore
Il nostro approccio qui è un po’ diverso dal resto del settore dell’abbigliamento per il tempo libero. La pratica tradizionale e più diffusa è di usare i tessuti sintetici in un sistema a strati e poi usare i profitti ottenuti per fare donazioni a cause ambientalistiche. Il nostro modo di pensare è completamente diverso: come possiamo minimizzare l’impatto sull’ambiente alla fonte? La plastica è ovunque, vero? Ce n’è tantissima, e adesso leggiamo del suo impatto ogni volta che laviamo capi sintetici, le cui microfibre finiscono nei corsi d’acqua, per poi arrivare agli animali marini. Perciò cominciare dalla domanda ‘come possiamo ridurre i sintetici nella nostra vita?’ è un ottimo primo passo per ridurre il nostro impatto sull’ambiente. Non è solo l’abbigliamento; la nostra filosofia si basa soprattutto sulla natura, le risposte sono tutte lì, dobbiamo solo trovarle; e poi trasformarle in soluzioni. Non stiamo solo cercando di creare prodotti naturali qui; stiamo cercando di avere un impatto sulla vita dei nostri consumatori, stiamo cercando di avere un impatto ambientale positivo come industria per dimostrare che ci sono soluzioni naturali per ridurre la nostra dipendenza dai prodotti petrolchimici e, infine, ridurre l’impatto, che stiamo solo adesso cominciando a capire, di questi prodotti petrolchimici non solo sul nostro corpo, ma sui corsi d’acqua e sull’ambiente. Quindi è un approccio più olistico. Sai, sosteniamo diversi corsi e sponsorizziamo un gran numero persone, ma per cercare di avere un impatto sulle persone e il loro ambiente significa cercare di intervenire a monte.
Joe, UK
IN COSA SIETE DIVERSI DAL RESTO DEL SETTORE?”
Jeremy Moon, Fondatore
Ottima domanda. Pensiamo a come il settore opera tradizionalmente. Si comprano sintetici, si produce un sistema a strati di sintetici and poi, dai profitti delle venditi, si dona a cause ambientalistiche. Ma, sai, questo non fa altro che riversare sempre più sintetici e più plastica nell’ambiente. La nostra missione è di pensare in modo completamente diverso. Perché ci circondiamo di tutta questa plastica? Perché non ci sono sufficienti alternative. La nostra passione più grande è creare alternative naturali ai tessuti sintetici, è imparare dalla natura. A partire dalle fibre di lana merino firmiamo contratti a lungo termine, fino a 10 anni, per garantire, con i nostri allevatori, sostenibilità ambientale e redditività dell’allevamento. Intraprendere misure simili lungo tutto il processo produttivo sta chiarificando enormemente l’impatto ambientale della nostra catena logistica. Per finire, abbiamo un prodotto finito che è per l’85% in pura lana merino e che, di conseguenza, ha un impatto minore sui corsi d’acqua. Ci sono tantissimi dati oggi che mostrano come, ad ogni lavaggio, vengano rilasciate microfibre sintetiche che vengono poi riversate nei corsi d’acqua e nel mare, con un impatto negativo sulla vita marina. Quindi, in modo da poter avere un impatto ambientale positivo, dobbiamo avere successo e slancio per guadagnare popolarità con l’idea di alternative naturali ai tessuti sintetici. E non si tratta solo di abbigliamento, ma anche dei mobili che abbiamo e dei materiali che facciamo entrare nella nostra vita. Ed è questa la nostra passione; chiedere alla gente di pensare in modo diverso, così che, collettivamente, possiamo avere un enorme effetto positivo sull’ambiente.
Matt, Londra
Hai una pecora preferita?”
Jeremy Moon, Fondatore
Si, c’è una pecora alla quale sono molto affezionato, nell’allevamento di Mt Nicholas, si chiama Bevan e ha 11 anni. Spesso mi corre incontro e io gli faccio trovare qualcosa di speciale da mangiare. Sa parlare sei lingue, che è davvero insolito per una pecora, sai, di solito sono una o due al massimo. Quando penso a domande di questo tipo penso sempre a Bevan.
Tom, Los Angeles
COS’È PER TE L’IMPRENDITORIALITÀ?”
Jeremy Moon, Fondatore
Imprenditorialità. Prima di tutto, mi ci sono voluti tre anni per capire come pronunciare la parola. Non ne avevo mai sentito parlare. E per me dare vita ad icebreaker è stato più una questione di imparare a fidarmi del mio istinto, della mia intuizione, inseguire i miei sogni e anche un po’ controbilanciare quello stato di sogno e quella visione di ciò che è possibile con una grande ricerca del sapere. Da chi posso imparare? Non provengo dal campo tessile. Avevo preso una laurea in antropologia culturale, lavoravo come ricercatore. Ma trovare persone attorno a me che mi hanno saputo aiutare mi ha insegnato che, quando hai un’idea e ci credi veramente, puoi ottenere qualunque cosa, e ci sono moltissime persone attorno pronte ad aiutare. Perciò se hai un’idea, annotala, elaborala e poi chiedi aiuto e sarai stupito da quello che puoi ottenere.
Dominic, Hong Kong
COME PROTEGGETE I DIRITTI DEI LAVORATORI?”
Greg Smith, Direttore generale
In merito a diritti umani e lavoro nelle fabbriche in particolare, abbiamo una politica dei diritti umani che è parte del nostro inserimento in organico aziendale. Tutte le fabbriche con cui lavoriamo vengono ispezionate seguendo le indicazioni della Dichiarazione internazionale dei diritti umani delle Nazioni Unite. E credo che sia importante capire che, quando cominciamo una collaborazione, parte di quello che cerchiamo di ottenere con il nostro inserimento in organico aziendale è una partnership stretta, profonda e di lungo termine. La garanzia di offrire le migliori condizioni di lavoro per tutti è uno dei motivi per cui lavoriamo con molte fabbriche da oltre un decennio.
La sostenibilità non è solo una caratteristica dei nostri prodotti, è uno dei valori della nostra azienda.
Leggi il nostro rapporto sulla trasparenza